

Torre della pena
La Torre della pena aveva un ruolo importante nel sistema fortificatorio del porto. Si trovava all’angolo sud-est del Arsenale grande e fu probabilmente costruita nella seconda metà del XIII secolo. Viene menzionata per la prima volta nelle fonti conservate nel 1350 in relazione ai lavori di riparazione, quando fu deciso di realizzare delle antiche balaustre simili a parapetti sul suo coronamento, e nel 1366 in un elenco delle postazioni di guardia. Il suo nome, “turris della pena”, deriva dalle prigioni situate al pianterreno della torre.
Un passaggio sotterraneo la collegava direttamente con il Palazzo del Rettore. Nel 1420 fu sopraelevata al livello delle altre torri e, in quel periodo, vennero aggiunte le aperture per i cannoni. Accanto al muro nord della torre fu costruito il Fondaco municipale, il magazzino e il mercato del grano menzionato nello Statuto del 1272, con cui la torre era collegata tramite una porta. Davanti al Fondaco si trovava un molo triangolare, probabilmente edificato alla fine del XIII secolo, che proteggeva la torre dalle onde e lì c’era una bitta per l’ormeggio delle navi che attraccavano presso il magazzino. I resti del molo triangolare sono stati scoperti nel 2003 durante i lavori di consolidamento della costa crollata davanti all’arsenale.
Alla fine del XV secolo, il Fondaco perse la sua funzione e il portale d’ingresso fu murato, come testimonia oggi un arco a sesto acuto ancora visibile sulla facciata orientale della torre. In quell’occasione, fu lasciato un passaggio più piccolo, probabilmente per mantenere la comunicazione con l’Arsenale e il Palazzo, il quale fu definitivamente chiuso nel 1869 durante la costruzione della banchina. Oggi sono ancora visibili i resti della parte superiore dell’arco murato. Nel 1619, sull’angolo nord della torre, fu costruito un corpo di guardia da cui si controllavano l’arsenale e il porto. Sulla facciata orientale della torre si trovano due anelli di pietra per cui si pensava che servissero per l’ormeggio delle navi, ma le ricerche successive hanno dimostrato che erano utilizzati per fissare la catena portuale.























