Per secoli, i corridoi marittimi hanno collegato l’Italia e la Croazia, formando una rete di scambi commerciali, culturali e umani che ancora risuona lungo la costa adriatica. Questa rotta storica, percorsa da mercanti, marinai ed esploratori, rivive attraverso città e porti come Komiža, Dubrovnik, Venezia, Rijeka, Ancona, Trieste e Ravenna.
Komiža, il cuore peschereccio della Dalmazia, è nota per la falkuša, un’imbarcazione di legno unica nel suo genere, utilizzata dai pescatori di Komiža per secoli. Oggi, la Regata della Falkuša fa rivivere le pratiche di navigazione tradizionali, mentre la Lingua halieutica, il dialetto unico dei pescatori, conserva un ricco patrimonio linguistico e culturale. Ogni dicembre, la gente del posto celebra San Nicola, il santo patrono dei pescatori, bruciando ritualmente una barca per garantire la sicurezza in mare. Anche la mitologia greca trova spazio qui, attraverso la leggenda di Diomede, che si dice abbia fondato una colonia sull’isola di Vis.
Molto più a sud, l’identità di Ragusa (Dubrovnik) è legata alla karaka, una potente nave commerciale che navigava nel Mediterraneo armata contro i pirati. Queste navi, conosciute in inglese come argosies, simboleggiavano la prosperità della Repubblica di Ragusa e furono persino immortalate nelle opere di Shakespeare.
Fiume (Rijeka) , città della migrazione e della memoria, racconta le storie di migliaia di persone che sono partite alla ricerca di una vita migliore. Il Museo Marittimo e Storico ospita un giubbotto di salvataggio della Carpathia, la nave che salvò i sopravvissuti del Titanic. Il porto è stato testimone di innumerevoli partenze piene di speranza e di silenziosi ritorni.
Venezia, culla di esploratori, è stata costruita intorno al suo porto. Dai viaggi di Marco Polo in Oriente allo sviluppo della cartografia e dell’editoria mondiale, Venezia è stata un faro di conoscenza. I suoi fondaci, snodi commerciali multifunzionali, assicuravano un flusso regolare di merci e culture lungo le vie della seta e delle spezie.
Ad Ancona, la Mole Vanvitelliana, una struttura a forma di pentagono su un’isola artificiale, fungeva un tempo da stazione di quarantena. Oggi è uno spazio di convergenza culturale che collega passato e futuro, terra e mare.
Trieste fiorì nel XIX secolo grazie al suo Porto Franco. Il Palazzo Carciotti e i caffè come il Tommaseo riflettono un’epoca d’oro della finanza, dell’architettura e degli scambi intellettuali. Le compagnie di assicurazione nate qui hanno plasmato l’identità commerciale della città. Monfalcone si trasformò in una potenza cantieristica. Dall’espansione dei primi anni del XX secolo all’odierno cantiere navale Fincantieri – costruttore delle più lussuose navi da crociera del mondo – Monfalcone rimane il cuore industriale dell’Adriatico.
Ravenna, un tempo capitale navale dell’Impero Romano, ospitava oltre una dozzina di porti storici. Classe, il suo principale porto marittimo, sosteneva il commercio attraverso il Mediterraneo e forniva merci alla corte imperiale. I resti archeologici della città fanno oggi parte del patrimonio mondiale dell’UNESCO.
La Rotta dei Viaggiatori e del Commercio ci invita a riscoprire l’eredità condivisa dell’Adriatico, dove le culture si incontravano, il commercio prosperava e l’antico richiamo riecheggia ancora: Navigare necesse est.