Nelle comunità le persone hanno custodito la memoria – immaginari, letteratura popolare, proverbi sul tempo, le stagioni e il senso della vita – e accolto la prospettiva, preservando peculiarità originali come la lingua franca parlata sulle banchine di Dubrovnik e dei porti croati, espressione di una cultura orale semplice e diretta oltre l’identità francese, italiana, slava, greca, araba, spagnola. Nella babele linguistica, dove gli idiomi sono valori etno-antropologici, la lingua franca è una basic comunication funzionale e cosmopolita che poggia sulla mobilità dei confini fisici e culturali, e celebra il dialogo tra radici comuni.
Radici che permangono nella devozione, nella spiritualità, nel patrimonio, nell’itineranza e nel sentimento magico della natura – il mare, la bora, le montagne del Velebit – nei miti che accomunano luoghi vicini e lontani, storie di pesca miracolosa, credenze, feste patronali dedicate a San Nicola il protettore dei pescatori, portafortuna, pellegrinaggi e celebrazioni pagane. Tutto consolida e rinnova il senso di appartenenza a un paesaggio comune, fatto anche di ricette e icone celebrate, filiere della cultura materiale, come il baccalà a Venezia – legato alle avventure nei mari del Nord del mercante Pietro Querini alla metà del 1400 – e il caffè a Trieste la cui origine rimanda allo status di Porto Franco del 1750 e poi diviene un cluster industriale internazionale, con associazioni e riconoscimenti, già dal 1891.
Operosità ed elaborazione simbolica, accoglienza e valorizzazione del patrimonio definiscono il stile di vita e le relazioni tra porto e città, la fruibilità culturale di un patrimonio che, come a Ravenna, attraversa i millenni. Sui paesaggi adriatici in movimento spazzati dal vento di bora che rilascia cieli cristallini e visionari, poggiano storie, narrazioni e rotte leggendarie, come quelle balcaniche del sale con Zara e Dubrovnik protagoniste già nel Medio Evo, con una legacy che oltre al valore della risorsa in sé, ritorna come valorizzazione del paesaggio, dell’ambiente, della biodiversità.