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Dubrovnik

Frangiflutti Kaše

Il frangiflutti Kaše protegge il porto cittadino dal lato orientale, è orientato in direzione nord-sud, tra la fortezza di San Giovanni e Ploče, e prese il nome dalla parola “kašeta”, che significa una cassa di legno in cui fu costruito. Nel corso della sua storia, questa struttura portuale, ancora oggi in funzione dopo 500 anni, ebbe principalmente il compito di proteggere il porto dalle onde, servendo anche come ormeggio per le navi e ricoprendo un ruolo fortificatorio importante, poiché vi era legata la catena del porto che lo chiudeva impedendo l’accesso a navi indesiderate.
Il settore meridionale del porto cittadino, spesso chiamato mare interno, era riparato naturalmente dalla penisola ed era la parte più protetta del porto.

Questa parte era ulteriormente protetta dalla catena portuale che, dalla metà del XIV secolo, si estendeva dal molo Muo fino alla Torre della pena. Secondo una disposizione del 1346, la direzione della catena fu cambiata verso nord-ovest fino alla torre di San Luca, ampliando così lo specchio d’acqua del porto. Tuttavia, una gran parte dell’area portuale, in particolare la parte settentrionale, era esposta a forti venti e onde provenienti da sud-est, creando notevoli problemi alla navigazione. Per risolvere questa situazione, i primi interventi della protezione del porto risalgono al 1347, quando fu presa la decisione di estendere e rafforzare con pietre la punta naturale accanto alla torre del Molo, nell’attuale area di Porporela. In quell’occasione, per difendere il porto dalle grandi onde, fu costruito un argine di massi che si estendeva per circa 50 metri dalla base della Torre del molo verso nord-est.

Questo frangiflutti realizzato con pietre accatastate non offriva una protezione sufficiente, così la Repubblica decise, a metà del XV secolo, di costruire un frangiflutti in muratura, il che era un’impresa tecnologicamente abbastanza complessa per quell’epoca.
Inizialmente, il progetto della sistemazione del porto fu proposto a maestri costruttori stranieri, i quali però non offrirono una soluzione adeguata. Alla fine, nel 1484, il Senato decise di accettare il progetto di Paskoje Miličević, l’ingegnere raguseo e versatile costruttore. La costruzione del frangiflutti durò ininterrottamente dal 1486 al 1514.

Il costruttore non chiese nessun compenso per il suo lavoro, pertanto il Senato decise di ricompensare il suo progetto con oggetti d’argento del valore di 12 ducati, mentre dai documenti archivistici conservati si evince che la Repubblica lo ricompensò con ulteriori somme di denaro in diverse occasioni, durante il periodo in cui supervisionava i lavori della riparazione e della manutenzione del frangiflutti.

Il frangiflutti ha una forma longitudinale e irregolare per permettere una migliore frantumazione delle onde. Fu costruito sul fondo sabbioso a una profondità media di 6–7 metri. La sua lunghezza è di circa 79,3 metri, l’altezza circa 9,5 metri, mentre la larghezza varia da 7,5 metri nei punti più stretti fino a 10,9 metri nei tratti più larghi. Sui lati sud e nord furono lasciati i passaggi larghi rispettivamente 40 e 30 metri. Fu costruito parzialmente in quattro fasi. Nel 1486 venne edificata la parte settentrionale del frangiflutti, quella più piccola. L’anno successivo fu finita la seconda parte, quella meridionale, separata dalla prima e leggermente più grande. Questo metodo di costruzione, con due blocchi separati a pianta rettangolare, consentiva la circolazione del mare per il porto cittadino e il deflusso delle acque impure provenienti dal macello e dalle fognature del porto. Nella terza fase della costruzione, nel 1498, a seguito di danni strutturali, i due blocchi del frangiflutti furono uniti. Nel 1514, il frangiflutti fu prolungato verso nord, assumendo così la sua forma attuale, leggermente irregolare.

Con l’unione e l’allungamento del frangiflutti, il porto ottenne una protezione migliore e lo stesso frangiflutti divenne più sicuro e stabile. Per la sua costruzione si applicarono le tecniche edilizie antiche, alle quali gli architetti rinascimentali si ispirarono nuovamente. Fu costruito nel bacino di carenaggio, realizzato come una cassetta antica, il cui fondo era formato da due strati di travi che erano allo stesso tempo le fondamenta del frangiflutti, mentre i lati erano rivestiti da un singolo strato di travi. La cassa fu costruita a terra, rimorchiata e affondata sul luogo con blocchi di pietra, poi svuotata con pompe ad acqua. Il frangiflutti fu rivestito all’esterno con massicci blocchi di pietra collegati da staffe metalliche e perni fissati con piombo fuso, mentre l’interno era riempito con malta e pietra frantumata.
I problemi con il frangiflutti sorsero subito dopo la sua costruzione, il che rese necessario un costante lavoro di manutenzione. Nel 1510, alla base esterna del frangiflutti furono depositati grandi blocchi di pietra, chiamati školjera, per rafforzare la struttura e proteggerla dal crollo causato dalla forza delle onde. Nonostante le riparazioni, la stabilità del frangiflutti era frequentemente compromessa durante le tempeste, tanto che nel 1542 fu presa la decisione di affondare davanti ad essa due vecchie navi riempite di pietre, nel tentativo di proteggerla e salvarla da un crollo completo. Nel 1617, l’ingegnere Mihajlo Hranjac scrisse un dettagliato rapporto al governo sullo stato delle mura cittadine e del porto, allegando anche una pianta (disegno) del porto di Dubrovnik. In esso proponeva la chiusura del passaggio settentrionale tra Kaše e la terraferma, mediante l’accumulo di grosse pietre. Nel 1631 si procedette a un’importante opera di consolidamento del frangiflutti, per la quale il governo decise di assumere un prestito di 1.000 ducati. Si presume che una parte di quei fondi sia stata destinata alla chiusura del passaggio settentrionale, il quale, però, non fu mai completamente interrato, ma fu lasciato come una secca attraverso la quale le navi non potevano passare. Dalla sua costruzione fino ai giorni nostri, il frangiflutti è stato l’oggetto di continui interventi di riparazione, il che è evidente dai documenti archivistici conservati.

Il frangiflutti Kaše, come una struttura che protegge il porto fisicamente dalle onde del mare e come un elemento fortificatorio di difesa strategica del porto, rappresenta un eccezionale esempio dell’ingegneria edilizia rinascimentale e un’opera magistrale del versatile architetto e ingegnere raguseo Paskoje Miličević.

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